AGENZIA DELLE ENTRATE: STOP AI SEQUESTRI CONSERVATIVI!

La Commissione tributaria provinciale di Cremona con la recente sentenza n. 179/01/14 ha rigettato l’istanza di sequestro conservativo ex art. 671 del codice civile proposta dalla Agenzia delle entrate. Infatti, per ottenere l’autorizzazione del sequestro (sia dei beni mobili che dei beni immobili), è sempre necessario che l’amministrazione finanziaria dia prova del fondato pericolo di perdere il credito erariale a nulla rilevando l’ingente consistenza del debito.

Si registra pertanto una decisiva frenata da parte del Giudice tributario rispetto al provvedimento cautelare normalmente richiesto dalla Agenzia delle entrate per salvaguardare la successiva attività di riscossione.

Queste le parole dei giudici di Cremona: “L’Agenzia delle entrate non ha precisato su cosa possa fondarsi il prospettato timore, dal momento che non ha fatto cenno ad alcuno specifico comportamento tenuto dalla debitrice che possa far ritenere in atto, o quantomeno programmato, un depauperamento del suo patrimonio”.

Al contrario “nell’istanza è evocata la consistenza del credito tributario; il dato, in sé, è però inappagante”.

La rilevanza degli importi, dunque, non può assumere alcun rilievo rispetto al provvedimento di sequestro “perché così opinando dovrebbe ammettersi la possibilità che le misure cautelari debbano essere rilasciate al solo superare di certe soglie di valore dell’accertamento”.

Sulla base di tali motivazioni la Ctp di Cremona concludeva affermando che: “il constatato difetto di ragioni concretamente fondanti il necessario requisito del periculum in mora assorbe ogni ulteriore considerazione sul tema della probabile fondatezza della pretesa”.

Per vederci chiaro.

Dott. Giuseppe Mecca

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